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Storia e Tradizioni/la festa di S. Oronzo

 

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       LA FESTA DI S. ORONZO 

La Festa di Sant' Oronzo ricorre il 25, 26 e 27 Agosto, è stata sempre considerata la festa per eccellenza, sia perché Ostuni nutre una particolare devozione per il Santo che nel 1656 salvò la popolazione dal flagello della peste e beneficò poi con altri miracoli, sia perché con essa si conclude il ciclo delle feste cosiddette paesane che si celebrano durante l'anno. I festeggiamenti in onore di Sant'Oronzo, nei tempi passati si svolgevano più o meno con lo stesso criterio che si usa oggi, naturalmente con le varianti che il mutare dei tempi e delle condizioni di vita hanno reso inevitabili. La festa si annunzia praticamente fin dal 15 Agosto con la celebrazione "dell'Undena" in Cattedrale. Contemporaneamente un trio di musici detto "de lu tammurre" incomincia il giro per le vie principali della città suonando motivi tradizionali sui quali predomina quello della Cavalcata (imitando lo scalpitio dei cavalli). La processione alla quale prende parte il Vescovo, si svolge il 26 pomeriggio. E' uno spettacolo che suscita grande interesse perché al seguito della processione, una trentina di cavalli, riccamente inguadralpati e montati da cavalieri indossanti costumi di colore rosso, seguono la statua d'argento del Santo per le vie della città e che, tradizionalmente viene definita "la cavalcata".
Essa vuole rappresentare una manifestazione di riconoscenza dei carrettieri detti "vaticali" verso il Santo Patrono, che ne proteggeva i traffici.
In origine, secondo padre Bonaventura da Lama, come riferisce nel 1724, doveva trattarsi di soldati a cavallo;
Ludovico Pepe, invece, nel 1891 scrive che si tratta di continui pellegrinaggi alla fonte di Sant'Oronzo, tra questi la massima solennità si aveva nel giorno del 26 agosto, allorché viene organizzata una cavalcata di devoti.
Pare che la caratteristica usanza abbia avuto origine per la necessità di sostituire un corpo di guardie a cavallo nel secolo XVII intervennero alla processione".
La sostituzione si sarebbe resa necessaria, secondo quanto scrive Angelo Cavallo (m.1923) perché, per sfuggire alle angherie del duca Giovanni Zevallos, signore di Ostuni, molti nobili avrebbero lasciato la città; fra questi anche "i 24 titolari che con le loro insegne medioevali di conti, di cavalieri, di duchi, di baroni, di marchesi, insellati sui loro palafreni, adorni di drappi dai vari colori portavano il loro santo protettore Oronzo in processione per la città ogni anno il giorno del 26 agosto.
Fuggiti questi cavalieri dalla città a causa di Zevallos, i carrettieri "vaticali" vi si sostituirono e ne assunsero le loro divise nell'accompagnare il santo, divise che si conservano ancora oggi.
Questa precisazione, sarà confermata da Eugenio Maresca nel 1931 che in proposito scrive:

"I vaticali nostri, come i conducenti di altri paesi, possedevano per i propri traini, belli e forti cavalli, in maggior parte morelli, così detti dal colore del pelo. Essi nella ricorrenza della festività del santo protettore venivano ricoperti di vistose e pittoresche bardature e unitamente ai cavalieri indossanti costumi, dai colori non meno vivaci e sgargianti, formavano la famosa cavalcata e nell'insieme un quadro fantastico come di armati guidati da generali orientali o asiatici. Naturalmente quando giunse da Napoli nel 1794 in Ostuni la statua d'argento del santo, si organizzò per il trasporto di essa un vero corteo che apparve e riuscì non meno imponente e vistoso e variopinto di quello annuale nei giorni della festività del santo 25 e 26 agosto".

Comunque, poche ed incerte sono le notizie sulle origini della Cavalcata di S. Oronzo.
Oronzo nacque a Lecce da ricca famiglia pagana e fu convertito da un discepolo di Gesù, di nome Giusto: si dedicò all'evangelizzazione nel Salento e compì molti miracoli in agro di Ostuni, dove trovò rifugio in una grotta sulla collina che da lui prese il nome. Tornato a Lecce, i Romani lo catturarono e lo decapitarono nei pressi della città il 26 agosto dell'anno 68 (lo stesso in cui Nerone, persecutore dei cristiani, fu ucciso dai suoi pretoriani). La prima edizione documentata della Cavalcata in suo onore risale al 26 agosto 1657. L'anno precedente, la peste aveva infierito in diverse regioni risparmiando il Salento, per intercessione - si ritenne comunemente - del suo protettore Sant'Oronzo. Quel giorno la cavalcata era composta dai soldati della guarnigione, dal Sindaco e dagli altri amministratori e, naturalmente, da una grande folla di popolo. Alla solennità della cavalcata contribuisce molto l'elegante e caratteristica uniforme dei cavalieri: pantaloni bianchi, giubbotto rosso trinato, fascia rossa ai fianchi, chepì rosso trinato con cappuccio pure rosso cadente e terminante con fiocco dello stesso colore; il cavallo è coperto da un'ampia gualdrappa e da una mantiglia rossa ricamata e trinata di bianco.           

 

 

 
     

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la statua d'argento

 

il trio di musici

cavaliere della cavalcata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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